Lo studio di un team della NYscf apre grandi prospettive per la cura della malattia: la tecnica paziente-specifica sperimentata consentirebbe il rimpiazzamento terapeutico dell'ormone mancante, causa della patologia, senza rischi di rigetto
Un laboratorio di ricerca UNA possibile svolta nella ricerca delle cure contro il diabete. Un gruppo di scienziati della New York Stem Cell Foundation è riuscito a riprogrammare cellule della pelle di una donna adulta affetta da diabete di tipo 1, riportandole allo stato di staminali embrionali pluripotenti poi differenziate in cellule beta che producono anche insulina: proprio le cellule che mancano nei pazienti con diabete di tipo 1.
La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Nature e rappresenta un importante passo avanti nella generazione di cellule staminali per uso potenziale nel trattamento delle malattie e in particolare del diabete. La speranza degli
scienziati è che si possa usare la tecnica per curare la malattia evitando che l'organismo del malato rigetti le cellule, visto che sono prodotte partendo dal suo Dna.
Nello studio, Dieter Egli (coordinatore della ricerca con Mark Sauer del Columbia University Medical Center) e colleghi hanno descritto come sono riusciti a generare con successo linee cellulari embrionali staminali derivate dal trasferimento del nucleo a partire da cellule adulte somatiche. Gli autori della ricerca, che suggerisce che la tecnica potrebbe rappresentare un modo utile di generare cellule per "rimpiazzamenti terapeutici", sottolineano che una migliore comprensione di parametri come i fattori che influenzano lo sviluppo e l'efficienza di questa tecnica potrebbero migliorare la procedura per le potenziali applicazioni terapeutiche.
"Fin dall'inizio - spiega Dieter Egli - , l'obiettivo di questo lavoro era quello di creare cellule staminali paziente-specifiche da un soggetto umano adulto con diabete di tipo 1, che potessero dare origine alle cellule perse a causa della malattia. Ora siamo un passo più vicini a riuscire a trattare pazienti diabetici con le loro stesse cellule, in grado di produrre insulina".
"Sono entusiasta perché abbiamo raggiunto il nostro obiettivo: creare cellule staminali specifiche da malati di diabete, attraverso il trasferimento nucleare di cellule somatiche", sottolinea Susan L. Solomon, Ceo e co-fondatore di NYSCF. "Sono stata coinvolta nella ricerca quando a mio figlio è stato diagnosticato il diabete di tipo 1, e vedere i risultati di oggi mi fa sperare di arrivare un giorno ad avere una cura per questa malattia debilitante".
La ricerca di oggi è il culmine di uno sforzo iniziato nel 2006, proprio con l'obiettivo di creare linee di cellule staminali embrionali paziente-specifiche contro il diabete di tipo 1. Questi malati non hanno cellule beta in grado di produrre insulina, ormone la cui carenza provoca livelli abnormi di zucchero nel sangue. Di conseguenza, la produzione di cellule beta a partire da staminali per il trapianto è un approccio promettente come trattamento e potenziale cura del diabete di tipo 1. Inoltre, poiché le cellule staminali sono state realizzate utilizzando cellule della pelle del paziente, le cellule beta per la terapia sostitutiva sarebbero autologhe, e non ci sarebbero problemi di rigetto.
Gli scienziati hanno prodotto un totale di quattro linee di cellule staminali embrionali. Tutte le linee cellulari erano diploidi e potrebbero dare origine a neuroni, cellule pancreatiche e cartilagini.
Pubblcato il 30 aprile 2014