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Test Microinfusore Accu Chek Modello Spirit Combo - Diabetescore
Roma 15 °C
  24.11.2024 Ferienhaus Ostsee
   
  Il test, di cui parleremo, riguarda il sistema Accu-Chek Spirit Combo della Roche, un sistema interattivo a due vie che unisce un misuratore di glicemia ad un microinfusore.
   Esso consente di misurare facilmente la glicemia, calcolare il bolo con il misuratore e trasmettere i valori al microinfusore.

  Questo microinfusore anche se ormai datato (anni 2011/12) risulta essere ancora un valido strumento, essendo gestito solo in minima parte dall’elettronica, cosa questa che ha il pregio di allungare l’efficienza quindi la durata della batteria da cui i microinfusori dipendono del tutto.

Il microinfusore è ancora in produzione.

   Il test è fondato sul suo utilizzo quotidiano (da più di tre anni) sulla propria pelle,  giorno per giorno, “on the road” senza ricorrere  a strumenti scientifici che in molti casi non evidenziano nell’immediatezza  le varie problematiche  che invece emergono con l’uso quotidiano e prolungato nel tempo.

   Il microinfusore  è stato provato su una persona adulta con tutte le competenze per gestire quindi sfruttare al meglio il microinfusore.
    Sono stati assegnati dei voti in base alle problematiche riscontrate come ad esempio la durata limitata della pila, il distacco dei cerotti, il mancato funzionamento o perdita di segnale del sensore, il dolore in caso di inserimento della cannula, la durata dei componenti inferiore a quella minima consigliata del catetere e della cannula, la visualizzazione dei dati del micro e del holter; l’assenza di software per la letture delle glicemie, etc.

   Il punteggio è in proporzione al numero delle problematiche riscontrate, diminuendo il valore in proporzione al loro aumento, aumentando in caso contrario ed anche in base alla qualità dei materiali, valutata in base alla durata nel tempo (che può essere anche maggiore rispetto a quella consigliata dalla casa produttrice).

   I voti sono stati assegnati in base ad una scala da 1 a 5, con i seguenti criteri:

Valore Giudizio Note
1 - 2

insufficiente

problematiche che rendono difficile la gestione dell’apparecchio quindi peggiorativa della qualità  di  vita del diabetico (aumenti di glicemie incontrollate e ingiustificate, etc.); Utilizzo di materiali non adeguati alle finalità (poca colla nei cerotti; occlusioni frequenti, sensori che non riportano i dati corretti con errori oltre i valori accettabili, etc. )   

3

sufficiente

il  micro svolge le sue funzioni in modo adeguato e il minimo indispensabile,  raggiungendo il suo scopo quindi senza evidenziare problematiche ma anche senza offrire servizi ulteriori.

4 - 5

buono

Il micro raggiunge il suo obiettivo offrendo una affidabilità superiore che aumenta il livello della vita del diabetico (ad es. una durata prolungata della batteria del micro, menù facilitati ed intuitivi, durata e affidabilità del set d’infusione oltre i limiti temporali consigliati).

   Peccato che questo microinfusore non lavori in simbiosi con l’holter glicemico anche se ciò è imputabile al'uscita sul mercato del micro (2011) anteriore rispetto all’uscita degli ultimi holter glicemici (2013) con le caratteristiche dell'attendibilità dei risultati, in altre parole con scarti minimi di errore.
   Per questo la Roche  affianca al suo micro l’holter glicemico della Dexcom G4 Platinum, di cui se ne parlerà in altro articolo, anche se l’holter è gestito da un altro telecomando distinto quindi dal glucometro/telecomando, con la conseguenza che il diabetico dovrà portare con se due telecomandi,  ovvero  quello del micro e quello dell’holter:  una scomodità solo in parte attenuata dalla elevata (anche se non assoluta !) attendibilità dei dati dell’holter che consente di ridurre notevolmente il numero di misurazioni della glicemia senza necessità di dover effettuare ulteriori verifiche glicemici con gli ordinari glucometri.  
   Sempre per la vetustà del progetto di questo micro, non è possibile scaricare i dati in un software sul PC direttamente dal micro ma esclusivamente attraverso un interfaccia aggiuntiva, ovvero l’Accu-Chek Smart Pix, in altre parole un hardware del costo di circa 50 €, che non abbiamo potuto testare perchè non in possesso.  

   Per entrare nel dettaglio distinguiamo il microinfusore dal misuratore della glicemia/telecomando  

A. Il microinfusore

                                

                              

    

       Foto 1

1. Ingombro – dimensioni =  Voto 4/5
   Il microinfusore della  Roche, rispetto ai concorrenti, è di dimensioni contenute: 8 cm  (9 cm con l’adattatore) x 5 cm   x 1,7 cm  (di altezza), in pratica con uno spessore leggermente più grande di una pila stilo. 
   Ciò consente al micro di passare inosservato anche nelle tasche di un pantalone stretto (se si leva la cover di protezione): si nasconde bene nella tasca anche del jeans vedendosi per lo più una scatola delle dimensioni un po’ più grandi di un accendino.

2. Serbatoio (o cartuccia) dell’insulina = Voto 2/5
   Il serbatoio è abbastanza capiente  (3,15 ml), in pratica tutto il quantitativo di una penna penna usa e getta eliminando quindi il problema dell'"avanzo" di insulina nella penna.
   Valore aggiunto di questo microinfusore (non presente negli altri)  è il serbatoio "a vista", potendosi tenere sotto controllo, quindi in tempo reale, il livello del serbatoio, senza necessariamente essere costretti ad accendere il microinfusore per leggere sul display la quantità di insulina ancora presente nel serbatoio, con risparmio quindi di energia dalle batterie e della durata del tempo del microinfusore.
   Per cui è difficile essere colti alla sprovvista del termine dell’insulina avendosi la situazione sempre sotto controllo e in tempo reale.
   Tuttavia il riempimento del serbatoio è complesso, non riuscendosi mai a farci l’abitudine, cosa che ha diminuito notevolmente il punteggio dell'apparato: infatti non esistendo cartucce precaricate (come per le cartucce delle penne di insulina), bisogna effettuare l’operazione di riempimento del serbatoio manualmente con il rischio di occlusioni qualora l’operazione non sia stata fatta a regola d’arte.
   Il problema è che l’intera operazione è macchinosa in quanto dopo aver riempito il serbatoio ed attaccato il catetere, occorre riempire quest’ultimo dando dei colpi laterali e alla base del microinfusore in modo da favorire la fuoriuscita di bolle d’aria dal serbatoio.
   Questa operazione in alcuni casi è molto lunga perchè quando si inietta l'insulina nel serbatoio a volte si formano migliaia di bollicine che per levarle occorre tempo, pazienza con l'eventualità (remota ma che può comunque accadere !!!) che non si riesce a levare l'aria per cui bisogna cominciare da capo, sprecando altresì 300 cc di insulina.
   Inoltre il riempimento del catetere comporta  una riduzione di insulina di circa 25/26 unità, riducendo quindi la durata della basale di un giorno, il che non è poco.
   Per ovviare al problema si può tentare di caricare più insulina nel serbatoio e cercare di far uscire tutte le bolle con lo stantuffo della siringa ma, per quanta cura e tempo ci si possa impiegare, rimangono sempre delle bollicine di aria che potrebbero innescare facili occlusioni anche a distanza di qualche giorno.
    Siamo riusciti a partire con 315 unità di insulina (quindi il massimo assoluto caricabile !) ma il più delle volte il flusso si è bloccato.
    Per cui preferibile l'ordinaria prassi di riempimento per non correre rischi (per cui quella dei colpi sul microinfusore per favorire la fuoriscita di aria terminando solo al momento in cui non si vedono più bollicine nel catetere.
    In realtà delle bolle rimangono sempre ma in un numero tale da non provocare occlusioni.
    Ulteriore problematica è effettuare questa operazione soprattutto se il l'insulina termina di sera tardi, di notte e comunque in orari scomodi.
    E' stato constatato che il numero delle bolle  è uguale sia nei casi di insulina fredda (appena uscita dal frigorifero) che calda (ossia dopo che l'insulina sia stata  levata dal frigorifero da diversi minuti).            

3. Alimentazione = Voto 5/5
    L’alimentazione avviene attraverso una batteria del tipo AA da 1,5 volt.
   Il vano batteria è posto su un lato del micro e si chiude con una chiavetta in plastica data in dotazione o con una moneta da 5 cent. (non più piccola perché altrimenti si rischia di rovinare la sede di innesto della chiave).
    La Roche comunque fornisce in dotazione anche dei coperchi supplementari di sicurezza.
    Le pile possono essere ricaricabili, alcaline o al litio (preferibile). La durata è molto lunga (anche superiore ai 30 giorni !!!).  
    In altre parole con una buona batteria al litio (ma in genere anche con le altre) ci si scorda dell’alimentazione.
   Comunque la riserva permette al micro di funzionare diversi giorni fino a 5 giorni avendosi tutto il tempo di ricordarsi di sostituire la batteria. Inoltre appare una icona chiara e visibile (sul micro infatti non ci sono miriadi di icone permettendo subito di venire a conoscenza di una problematica da risolvere in breve tempo)
   La Roche consiglia di sostituire il coperchio dello scomparto batterie dopo che le batterie sono state sostituite 4 volte:  in realtà è questa una precauzione inutile in quanto abbiamo usato due tappi di quasi 4 anni in entrambi i casi senza alcun problema di ruggine, ossidazione o altro che possa influire sulla regolare  alimentazione.

4. Adattatore = Voto 5/5
   L’adattatore assicura il collegamento tra la cartuccia contenuta nel microinfusore e il set d’infusione.
  Dispone di due guarnizioni che garantiscono allo scomparto della cartuccia una chiusura perfetta e impermeabile all’acqua. Le due piccole valvole presenti nell’adattatore consentono una regolazione automatica della pressione dell’aria.
   La Roche consiglia la sostituzione non oltre il decimo cambio di cartuccia tant’è che fornisce alcuni pezzi in sostituzione.
   In realtà la durata è ben superiore  (noi l’abbiamo cambiato dopo tre anni !!! ma solo perché l’avevamo a disposizione, quindi non per problematiche varie ) senza alcun problema di aria nel serbatoio con  conseguenti occlusioni.  

5. Set d’infusione: voto 5/5
E’ composto da:
a.  catatere
   Il catetere può essere di varie lunghezze: avevamo in dotazione quello da un metro circa ma questo ha creato alcuni problemi  in quanto spesse volte è rimasto impigliato  alle maniglie delle porte o ad altre  sporgenze.
   Per cui è preferibile un catetere più piccolo per i motivi sopra detti ma anche perchè lo si riempie prima con un minor dispendio di insulina in fase di caricamento del catetere. 
   I materiali sembrano ottimi: il catetere può essere indossato fino ad un mese risultando minime le microfratture (in pratica dei segmenti bianchi lungo tutto il tubicino) come pure sono veramente rare le occlusioni  per colpa del catetere.
b. cannula
   La cannula è collegata ad una valvola in plastica adagiata su un cerotto che si incolla molto bene sulla pelle tantè che se il catetere viene tirato verso l’esterno (ad esempio durante la notte girandosi nel letto o in caso di caduta per terra o perchè rimane agganciato agli spigoli, o mentre si fa dello sport, etc. )  la cannula rimane serrata alla pelle non indietreggiando per effetto del tiraggio verso l’esterno del catetere.
   Per cui il supporto rimane ancorato alla pelle in modo stabile e non sorgono  problemi di conseguenti occlusioni.
   In altre parole non si verifica il fenomeno dell'uscita dalla cute della cannula con conseguenti problemi di occlusione: infatti per effetto del tiraggio, quindi del ritrarsi della cannula verso l’esterno, quando finisce il tiraggio la cannula tende a tornare verso la pelle per effetto della pressione esercitata dal cerotto. Ma quando ritorna alla sua sede, non c’è più l’ago guida (quello del momento in cui viene inserito) con la conseguenza che tende a piegarsi per effetto della pressione esercitata dalla valvola sulla pelle, facendo entrare il micro in occlusione, quando va bene !!! perché in alcuni casi continua ad uscire sulla cute una piccola quantità di insulina inavvertibile per il micro (non segnalando l'occlusione !!) con conseguenti iperglicemie ingiustificate.
   Non rimane la colla dopo il distacco della cannula.  
   La cannula garantisce il funzionamento fino ad una settimana di lavoro quindi ben oltre i tre giorni consigliati. E’ certo che in questi casi, dopo una settimana rimane un piccolo arrossamento che comunque scompare dopo poco tempo. Sempre in questi casi non si sono evidenziate infezioni con la conseguenza che si può evitare il fastidio di cambiare necessariamente ogni tre giorni la cannula !!
   E' un valore aggiunto che migliora la vita del diabetico facendolo sentire meno legato all'apparato.
    
    Foto 2             Foto 3

      Un problema può esser dato dall’inserimento della cannula nella cute:  la cannula infatti si innesta nella cute con sistemi:

  • manuali a 45° (foto 2) 
  • automatici a 90° (foto 3)
   Mentre l’inserimento manuale è doloroso, lasciando dei segni sulla pelle dopo che che la cannula venga levata,  l’inserimento automatico a 90 gradi avviene attraverso un meccanismo meccanico che spinge un ago su cui è avvolta la cannula nella cute  entrando senza problemi e dolori  (anche se è inevitabile il pizzico nel momento d’ingresso !!!).
   Abbiamo provato la resistenza del cerotto con lo sport.
   Con gli sport terrestri il cerotto riesce a durare ma si indebolisce per via del sudore. Chiaramente la resistenza è direttamente proporzionata al tipo di sport praticato e al sudore emesso.
  Con gli sport acquatici,  il cerotto si imbeve d'acqua e si  stacca inesorabilmente.  Con la  muta la resistenza aumenta ma anche in questo caso dipende dall'acqua che riesce ad entrare nella muta e dal tasso di umidità che sui viene a creare al suo interno.  E' possibile proteggere il cerotto con altro cerotto idrorepellente dovendosi in tal caso fare attenzione a non coprire il cerotto che regge la cannula, altrimenti al suo distacco si stacca tutto il supporto. 
    Anche facendo sport estremi come il kitesurf alcune volte il cerotto ha resistito fino a due giorni.

    Il cerotto risulta ben  incollato alla cute tant'è che quando lo si leva occorre bagnarlo per ammorbidirlo, senza altresì lasciare residui di colla; se da una parte questo potrebbe causare un po' di dolore tuttavia ciò è una sicurezza per la cannula che anche se tirata con forza dal catetere verso l'esterno, questa non si ritrae indietro garantendo la permanenza della cannula nella cute, non causando quindi iperglicemie ripetute e ingiustificate ...

    Raramente si è staccato  in seguito a violenti tiraggi del catetere (rimasto incagliato alla maniglia della porta, oppure perchè scivolato dalle mani ) anche se in tutti questi casi il cerotto era stato già applicato da diversi giorni, la colla si era levata dopo il bagno al mare o dopo aver fatto dello sport, infine perchè trascinato in alto o in basso dalla cintura del pantalone stretto.  

     

6. Display = Voto 4/5

   Il display è piccolo ed essenziale anche perché il menù è elementare, del tipo dei primi telefoni cellulari.
   Ha uno sfondo verde chiaro che si illumina di notte premendo una combinazione di tasti, operazione questa che  può risultare talvolta disagevole, in particolare di notte al buio dovendosi ricercare i tasti per tentativi ed errori.
   Il vantaggio è che assorbe poca corrente contribuendo ad allungare la durata della batteria.
  Il display non è illuminato: per leggere il menu in ambienti scarsamente illuminati (sostanzialmente quando si è al buio), come detto, occorre spingere contemporaneamente una combinazione di tasti.
    Nel display non ci sono icone, ad eccezione di quella dell'esaurimento della batteria e dell'esaurimento della cartuccia che comunque appaiono solo al momento del bisogno: un gran valore in quanto il paziente possa subito apprendere o ricordarsi della problematica da risolvere. 

7. Menù = Voto 3/5
  Il menù si gestisce attraverso due bottoni tattili sulla parte frontale del micro (uno di accesso ai vari menù e sottomenù, l’altro per la conferma delle scelte)  e due bottoni con i quali è possibile operare le scelte.
   Esistono tre tipi di menù:
  1. avanzato,
  2. individuale e
  3. standard.
   A seconda della scelta, i menù prevedono maggiori o minori contenuti.  
   Il menù avanzato è quello completo: ci sono “voci” relative ai boli (denominati  “standard”, “prolungato” e “multiwave”), i profili basali (come detto ben cinque) oltre al “profilo basale temporaneo”, importantissimo, perché consente di modificare in tempo reale e temporaneamente il profilo basale prescelto, potendosi azzerare del tutto la somministrazione di insulina (ad esempio nel caso di ipoglicemie) come pure  aumentarla fino ad un max di 250% (ad esempio in caso di partecipazione ad un ricevimento, ad una pizza).
   Altre “voci” sono riservate alle impostazioni del microinfusore (blocco tasti, suono, vibrazione,lingua ed altro),   della terapia, del menù (avanzato, individuale e standard), del bloutooth, della terapia (incremento bolo, blocco basale, etc) oltre poi a quella di ora e data e della sveglia .
   Le sopra elencate impostazioni ricorrono nel menù avanzato riducendosi man mano che si passa dal menù individuale e quello standard:  dei tre menù quello preferibile sembrerebbe essere quello individuale avendo tutto il necessario senza le lungaggine delle voci del menù avanzato avendo in effetti delle voci che non servono necessariamente ma che di fatto allungano il menù stesso.
   Peccato che nel menù individuale come in  quello standard manchi il bolo multiwave (c'è il bolo standard e quello prolungato), ovvero quello che riunisce gli altri due boli cosa questa che avrebbe contribuito a semplificare ulteriormente le voci dei menù pur tuttavia mantenendo le tre (quindi non due!!!) tipologie di boli.
   Inoltre sembrano veramente esagerate le 5 diverse velocità basali risultando sufficienti non più di due considerato che si può adeguare  la basale alle varie situazioni temporanee (sport, vita più movimentata come il il sabato e la domenica, etc, ) mediante il “profilo basale temporaneo” fino a 24 ore.

8. Allarmi = Voto 1/5

   E' il vero dramma di tutti i microinfusori.

   Non si capisce perchè quando termina l'insulina o si sospende l'erogazione per qualsiasi altro motivo,  il micro continua ad emettere suoni e vibrazioni ad intervalli ravvicinati senza possibilità di poter essere spenti, salvo nasconderli o levare le pile, finendo di rendere la vita al diabetico peggiore, soprattutto in quei casi in cui diventa difficile sostituire la pila (di notte, su un treno, in albergo, in una riunione, etc.) .
   Pur intuendosi la finalità ovvero quella di ricordare al paziente diabetico di provvedere nel più breve tempo possibile e pur prendendo atto che l'allarme suona con notevole anticipo, il rumore è veramente fastidioso un po' come in auto con le cinture di sicurezza con la differenza che in auto l'automobilista può immediatamente intervenire (appunto mettendosi le cinture), con il micro questo potrebbe accadere  solo dopo un po' di tempo (al mattino al risveglio, al termine di una riunione, all'arrivo in caso di quando di viaggio in treno, etc.).  
   La conseguenza è quella di nascondere il microinfusore in posti anomali oppure di levare la pila con il rischio di scordarsi dove lo si nasconde o di rimettere le pile proprio perchè si perde di vista il micro con danni maggiori rispetto alla possibilità di silenziarlo temporaneamente.

   A livello psicologico il paziente diabetico è ben consapevole di dover ripristinare la funzionalità al più presto mentre  il rumore potrebbe infastidirlo al punto da innescare dimenticanza, finendo questa funzionalità per avere effetti peggiorativi.

9. Accessori = Voto 5/5

La Roche fornisce alcuni accessori per il trasporto:  
  • astucci di protezione di vari materiali (poliuretano nero , neoprene - per asciugarsi in breve tempo - pelle o alcantara) , dotati in genere di un passante e di una clip, per appendere il micro alla cintura o al giro vita dei pantaloni o di un cordino per portarlo anche appeso al collo
  • custodie Clip-Case  in pelle orizzontale o verticale dotato di un passante e di una clip o dei clip girevoli per appende il microinfusore alla cintura o al giro vita dei pantaloni o al reggiseno o agli slip
  • custodia di protezione flessibile di cotone con laccio per il collo/reggiseno. Questa custodia può essere appesa al reggiseno o portata con un laccio attorno al collo
  • fasce elastiche per la coscia, per portare il microinfusore sotto i vestiti (considerato che il micro si pilota dal di fuori mediante un telecomando);
  • cinture addominali per attività sportive

B. MISURATORE TELECOMANDO


    Il misuratore o glucometro è del tipo avanzato in quanto consente di misurare la glicemia ma anche di suggerire l'insulina da fare in base al numero di carboidrati da ingerire o ingeriti.
    Svolge altresì la funzione di telecomando del microinfusore cosa questa che fa dimenticare tutti i nei del misuratore in quanto permette di gestire da remoto senza toccare il micro  - che può continuare a rimanere nascosto sotto i vestiti !!! - eliminando il fastidio di far vedere cateteri vari che escono dalla tasca.
   La connettività è del tipo bluetooth.  
          Foto 4
1. Ingombro – dimensioni =  Voto 3/5
   E’ di grosse dimensioni, quindi un po’ ingombrante. Cosa questa che diventa fastidiosa per coloro che indossano anche il sensore della glicemia Dextcom in quanto in questo caso si è costretti a portare, in aggiunta, un secondo telecomando esterno.
   Assomiglia ad un telefono cellulare cosa questa che fa passare inosservato il fatto di farsi insulina mentre  si è al lavoro, ad una riunione, su un treno  etc.  

2.  Alimentazione= Voto 1/5
   E’  alimentato da tre batterie mini stilo ma il consumo di corrente risulta, al contrario del micro, forse un po’ eccessivo. E’ necessario mettere le pile al litio in quanto pile diverse garantiscono una autonomia sensibilmente inferiore.   
   Tuttavia si evidenzia un problema  - frequente nei misuratori Accu Chek perché si verifica anche su sui misuratori  “Aviva Nano”, “Expert”, “Connect”  - ovvero che capita frequentemente di dover resettare il micro che  va in crash (in pratica non si accende) dovendosi levare una batteria ed  aspettare 20 secondi per farlo ripartire. 
3. Display = Voto 3/5
   Ha un display a colori ma di piccole dimensioni rispetto alle dimensioni  del misuratore, che limita fortemente le informazioni da visualizzare.
 
4. Menù = Voto 5/5
   E’ un elenco a cascata con dei sottomenù. Ricorda i  menu  dei cellulari anteriori agli smartphone .
Il menù è intuitivo e semplice; si distinguono le voci
a. Test
   Fortunatamente non serve più mettere il Chip  essendo ora unico con codice uguale a 111 fisso anche se passa troppo tempo affinchè sia possibile fare la misurazione.
   Infatti una volta che si mette la striscia reattiva il misuratore non si posiziona subito sulla misurazione ma richiede ancora il riconoscimento del chip con la conseguenza che molte volte si aspira il sangue quando ancora il misuratore non è pronto - perchè sta completando le operazioni di riconoscimento - costringendo a ripetere l'operazione.
    Ulteriore problema è che è stato rilevato di frequente che almeno in ogni singola scatola ci siano una o due strisce reattive non funzionanti.
b. Consiglio bolo
   Questa funzione aiuta a calcolare la glicemia in base ai carboidrati che si prevede di mangiare.
   Nelle impostazioni occorrerà inserire il fattore di sensibilità (quanti mg. di glicemia verranno ridotti con una unità di insulina) e il fattore carboidrati (quanti carboidrati assorbono una unità di insulina): è chiaro che la precisione del dato dipende dalla correttezza di detti valori inseriti nell'apparato.   
c. Microinfusore
  E’ la funzione telecomando: in pratica è riportato esattamente lo stesso menù del microinfusore.
  E’ perfetto soprattutto per coloro che non vogliono far vedere che indossano il microinfusore evitando quindi di doversi spogliare per prendere il microinfusore e farsi l'insulina.
  Come detto assomiglia ad un telefono cellulare facendo passare inosservato il fatto di farsi insulina mentre  si è al lavoro o ad una riunione, su un treno, quindi in mezzo alla gente dove sarebbe disagevole "tirare fuori il microinfusore" e questo non solo quindi per farsi il bolo ma per analizzare qualsiasi funzione del micro (ad esempio sistemare le basali, impostare l'ora, predisporre i vari boli (multiwave, basale temporanea, etc.).
   E’ questo il valore aggiunto  che fa dimenticare di indossare il microinfusore.       
d. Dati personali
   Qui viene riportato il diario delle glicemie.
   Si evidenziano dei simboli che rappresentano le glicemie (una goccia di sangue), il tipo di bolo (standard, prolungato o multiwave) oltre all’orario e al giorno.
   Tuttavia la lettura delle glicemie è resa difficoltosa  a causa del display  molto piccolo che in alcuni casi non permette di avere visibile ad occhio l’andamento delle glicemie e boli dell’intera giornata (che sono separati per cui rendendo difficile il collegamento tra loro).
   La cronologia è in decrescente: si parte dall’ultimo orario per tornare indietro nel tempo. 
e. Impostazioni
   Con questa funzione si imposta il telecomando (fattore sensibilità, ora e data, etc.)

6. Software   voto: NP
   La Roche per l’analisi semplice e automatica dei valori glicemici e dei dati della terapia  ha approntato ma solo di recente un  software Accu-Chek Smart Pix  per migliorare il controllo del diabete.
  Tuttavia per far confluire i dati dal microinfusore al PC occorre un interfaccia hardware che permette appunto al telecomando del microinfusore  di comunicare con il PC.
   Lo strumento funziona anche con altri  prodotti dell’Accu-Chek: Accu-Chek Aviva, Accu-Chek Aviva Expert, Accu-Chek Aviva Nano, Accu-Chek Combo.
   Non avendolo a disposizione questo accessorio non abbiamo potuto testare il software.
   Peccato che non sia stata implementata una App per terminali Android e OS  su cui riversare i dati (le glicemie, i boli, gli orari,  etc. ).


Conclusioni
Si riepilogano i voti assegnati alle varie funzionalità del micro 

Voci Microinfusore Telecomando
ingombro - dimensioni 4 3
Serbatoio 2
Alimentazione 5 1
Adattatore 5
Set d'infusione 5
Display 4 3
Menu 3 5
Allarmi 1
Accessori 5
Software NP NP
(medie) 3,7 3,0
  
   Questo micro è un vero muletto, un po’ antiquato nella forma del display e nei menù,  ma idoneo a svolgere la sua funzione a pieni voti sia per la qualità dei prodotti utilizzati (assenza di occlusioni, cerotti  delle cannule con durata anche oltre il tempo consigliato dei 10 giorni, cateteri che durano un mese di vita), sia per la semplicità del suo utilizzo, che lo pone, ancora adesso, nonostante i suoi 4 anni e più di età, a competere come valido competitor con gli attuali microinfusori che abbondando di menù macchinosi e richiedenti una grossa quantità di corrente elettrica, costringono ad un cambio di batterie più frequenti.
   Inoltre con il telecomando ci si scorda quasi del tutto di indossare il microinfusore, ma soprattutto non costringendo sempre a prenderlo materialmente per consultarlo, evitando così di farlo trasparire e non ingenerando curiosità da parte di terze persone - cosa questa che crea disagio per il diabetico -  quando bisogna intervenire sull'apparato e si è in mezzo alle persone (metro, treno, riunioni, etc.).       
   Si deve ricordare, infatti, che il momento della misurazione e quello del bolo è sempre un momento assai privato per il diabetico e fare queste cose all'insaputa di tutti lo rende veramente una persona più libera e soprattutto più uguale agli altri ... riservatezza questa che purtroppo non è garantita da altri concorrenti produttori di microinfusori.

   Il serbatoio è a vista e questo rappresenta un altro plus valore del micro in quanto libera il paziente dalla consultazione del microinfusore.

   In conclusione questo microinfusore va bene per tutti colori che vogliono non essere troppo dipendenti dal microinfusore lasciando libertà di gestire la propria vita in modo libero grazie ad una durata della batteria molto lunga, ad un set d'infusione di qualità veramente senza distacchi inaspettati di cerotti,  piegamento di cannule o rotture del catetere.

    Tra gli aspetti negativi più evidenti spiccano gli allarmi non disinseribili e il difetto dell'alimentazione del misuratore.

Vantaggi                                                               

  • Durata batterie a lungo termine
  • Telecomando, quale vero sostituto del microinfusore  
  • Set d’infusione efficiente ed affidabile
  • Menù semplici ed intuitivi
  • Gestione del micro con pochi tasti

Svantaggi
  • Riempimento macchinoso del serbatoio
  • Assenza del bolo multiwave nei menu semplificati  
  • Holter glicemico non  incorporato
  • Alimentazione con problemi del misuratore telecomando
  • Allarme fastidioso non disattivabile