Questo microinfusore anche se ormai datato (anni 2011/12) risulta essere ancora un valido strumento, essendo gestito solo in minima parte dall’elettronica, cosa questa che ha il pregio di allungare l’efficienza quindi la durata della batteria da cui i microinfusori dipendono del tutto.
Il microinfusore è ancora in produzione.
Il test è fondato sul suo utilizzo quotidiano (da più di tre anni) sulla propria pelle, giorno per giorno, “on the road” senza ricorrere a strumenti scientifici che in molti casi non evidenziano nell’immediatezza le varie problematiche che invece emergono con l’uso quotidiano e prolungato nel tempo.
Il punteggio è in proporzione al numero delle problematiche riscontrate, diminuendo il valore in proporzione al loro aumento, aumentando in caso contrario ed anche in base alla qualità dei materiali, valutata in base alla durata nel tempo (che può essere anche maggiore rispetto a quella consigliata dalla casa produttrice).
I voti sono stati assegnati in base ad una scala da 1 a 5, con i seguenti criteri:
Valore | Giudizio | Note |
1 - 2 |
insufficiente |
problematiche che rendono difficile la gestione dell’apparecchio quindi peggiorativa della qualità di vita del diabetico (aumenti di glicemie incontrollate e ingiustificate, etc.); Utilizzo di materiali non adeguati alle finalità (poca colla nei cerotti; occlusioni frequenti, sensori che non riportano i dati corretti con errori oltre i valori accettabili, etc. ) |
3 |
sufficiente |
il micro svolge le sue funzioni in modo adeguato e il minimo indispensabile, raggiungendo il suo scopo quindi senza evidenziare problematiche ma anche senza offrire servizi ulteriori. |
4 - 5 |
buono |
Il micro raggiunge il suo obiettivo offrendo una affidabilità superiore che aumenta il livello della vita del diabetico (ad es. una durata prolungata della batteria del micro, menù facilitati ed intuitivi, durata e affidabilità del set d’infusione oltre i limiti temporali consigliati). |
Sempre per la vetustà del progetto di questo micro, non è possibile scaricare i dati in un software sul PC direttamente dal micro ma esclusivamente attraverso un interfaccia aggiuntiva, ovvero l’Accu-Chek Smart Pix, in altre parole un hardware del costo di circa 50 €, che non abbiamo potuto testare perchè non in possesso.
Per entrare nel dettaglio distinguiamo il microinfusore dal misuratore della glicemia/telecomando
Foto 1
Il microinfusore della Roche, rispetto ai concorrenti, è di dimensioni contenute: 8 cm (9 cm con l’adattatore) x 5 cm x 1,7 cm (di altezza), in pratica con uno spessore leggermente più grande di una pila stilo.
Il serbatoio è abbastanza capiente (3,15 ml), in pratica tutto il quantitativo di una penna penna usa e getta eliminando quindi il problema dell'"avanzo" di insulina nella penna.
Per cui è difficile essere colti alla sprovvista del termine dell’insulina avendosi la situazione sempre sotto controllo e in tempo reale.
Tuttavia il riempimento del serbatoio è complesso, non riuscendosi mai a farci l’abitudine, cosa che ha diminuito notevolmente il punteggio dell'apparato: infatti non esistendo cartucce precaricate (come per le cartucce delle penne di insulina), bisogna effettuare l’operazione di riempimento del serbatoio manualmente con il rischio di occlusioni qualora l’operazione non sia stata fatta a regola d’arte.
Questa operazione in alcuni casi è molto lunga perchè quando si inietta l'insulina nel serbatoio a volte si formano migliaia di bollicine che per levarle occorre tempo, pazienza con l'eventualità (remota ma che può comunque accadere !!!) che non si riesce a levare l'aria per cui bisogna cominciare da capo, sprecando altresì 300 cc di insulina.
Per ovviare al problema si può tentare di caricare più insulina nel serbatoio e cercare di far uscire tutte le bolle con lo stantuffo della siringa ma, per quanta cura e tempo ci si possa impiegare, rimangono sempre delle bollicine di aria che potrebbero innescare facili occlusioni anche a distanza di qualche giorno.
Ulteriore problematica è effettuare questa operazione soprattutto se il l'insulina termina di sera tardi, di notte e comunque in orari scomodi.
L’alimentazione avviene attraverso una batteria del tipo AA da 1,5 volt.
Il vano batteria è posto su un lato del micro e si chiude con una chiavetta in plastica data in dotazione o con una moneta da 5 cent. (non più piccola perché altrimenti si rischia di rovinare la sede di innesto della chiave).
Le pile possono essere ricaricabili, alcaline o al litio (preferibile). La durata è molto lunga (anche superiore ai 30 giorni !!!).
In altre parole con una buona batteria al litio (ma in genere anche con le altre) ci si scorda dell’alimentazione.
La Roche consiglia di sostituire il coperchio dello scomparto batterie dopo che le batterie sono state sostituite 4 volte: in realtà è questa una precauzione inutile in quanto abbiamo usato due tappi di quasi 4 anni in entrambi i casi senza alcun problema di ruggine, ossidazione o altro che possa influire sulla regolare alimentazione.
L’adattatore assicura il collegamento tra la cartuccia contenuta nel microinfusore e il set d’infusione.
In realtà la durata è ben superiore (noi l’abbiamo cambiato dopo tre anni !!! ma solo perché l’avevamo a disposizione, quindi non per problematiche varie ) senza alcun problema di aria nel serbatoio con conseguenti occlusioni.
5. Set d’infusione: voto 5/5
Il catetere può essere di varie lunghezze: avevamo in dotazione quello da un metro circa ma questo ha creato alcuni problemi in quanto spesse volte è rimasto impigliato alle maniglie delle porte o ad altre sporgenze.
I materiali sembrano ottimi: il catetere può essere indossato fino ad un mese risultando minime le microfratture (in pratica dei segmenti bianchi lungo tutto il tubicino) come pure sono veramente rare le occlusioni per colpa del catetere.
In altre parole non si verifica il fenomeno dell'uscita dalla cute della cannula con conseguenti problemi di occlusione: infatti per effetto del tiraggio, quindi del ritrarsi della cannula verso l’esterno, quando finisce il tiraggio la cannula tende a tornare verso la pelle per effetto della pressione esercitata dal cerotto. Ma quando ritorna alla sua sede, non c’è più l’ago guida (quello del momento in cui viene inserito) con la conseguenza che tende a piegarsi per effetto della pressione esercitata dalla valvola sulla pelle, facendo entrare il micro in occlusione, quando va bene !!! perché in alcuni casi continua ad uscire sulla cute una piccola quantità di insulina inavvertibile per il micro (non segnalando l'occlusione !!) con conseguenti iperglicemie ingiustificate.
Non rimane la colla dopo il distacco della cannula.
La cannula garantisce il funzionamento fino ad una settimana di lavoro quindi ben oltre i tre giorni consigliati. E’ certo che in questi casi, dopo una settimana rimane un piccolo arrossamento che comunque scompare dopo poco tempo. Sempre in questi casi non si sono evidenziate infezioni con la conseguenza che si può evitare il fastidio di cambiare necessariamente ogni tre giorni la cannula !!
Un problema può esser dato dall’inserimento della cannula nella cute: la cannula infatti si innesta nella cute con sistemi:
- manuali a 45° (foto 2)
- automatici a 90° (foto 3)
Abbiamo provato la resistenza del cerotto con lo sport.
Il cerotto risulta ben incollato alla cute tant'è che quando lo si leva occorre bagnarlo per ammorbidirlo, senza altresì lasciare residui di colla; se da una parte questo potrebbe causare un po' di dolore tuttavia ciò è una sicurezza per la cannula che anche se tirata con forza dal catetere verso l'esterno, questa non si ritrae indietro garantendo la permanenza della cannula nella cute, non causando quindi iperglicemie ripetute e ingiustificate ...
Raramente si è staccato in seguito a violenti tiraggi del catetere (rimasto incagliato alla maniglia della porta, oppure perchè scivolato dalle mani ) anche se in tutti questi casi il cerotto era stato già applicato da diversi giorni, la colla si era levata dopo il bagno al mare o dopo aver fatto dello sport, infine perchè trascinato in alto o in basso dalla cintura del pantalone stretto.
6. Display = Voto 4/5
Il display non è illuminato: per leggere il menu in ambienti scarsamente illuminati (sostanzialmente quando si è al buio), come detto, occorre spingere contemporaneamente una combinazione di tasti.
Il menù si gestisce attraverso due bottoni tattili sulla parte frontale del micro (uno di accesso ai vari menù e sottomenù, l’altro per la conferma delle scelte) e due bottoni con i quali è possibile operare le scelte.
- avanzato,
- individuale e
- standard.
Il menù avanzato è quello completo: ci sono “voci” relative ai boli (denominati “standard”, “prolungato” e “multiwave”), i profili basali (come detto ben cinque) oltre al “profilo basale temporaneo”, importantissimo, perché consente di modificare in tempo reale e temporaneamente il profilo basale prescelto, potendosi azzerare del tutto la somministrazione di insulina (ad esempio nel caso di ipoglicemie) come pure aumentarla fino ad un max di 250% (ad esempio in caso di partecipazione ad un ricevimento, ad una pizza).
Altre “voci” sono riservate alle impostazioni del microinfusore (blocco tasti, suono, vibrazione,lingua ed altro), della terapia, del menù (avanzato, individuale e standard), del bloutooth, della terapia (incremento bolo, blocco basale, etc) oltre poi a quella di ora e data e della sveglia .
Le sopra elencate impostazioni ricorrono nel menù avanzato riducendosi man mano che si passa dal menù individuale e quello standard: dei tre menù quello preferibile sembrerebbe essere quello individuale avendo tutto il necessario senza le lungaggine delle voci del menù avanzato avendo in effetti delle voci che non servono necessariamente ma che di fatto allungano il menù stesso.
Peccato che nel menù individuale come in quello standard manchi il bolo multiwave (c'è il bolo standard e quello prolungato), ovvero quello che riunisce gli altri due boli cosa questa che avrebbe contribuito a semplificare ulteriormente le voci dei menù pur tuttavia mantenendo le tre (quindi non due!!!) tipologie di boli.
Inoltre sembrano veramente esagerate le 5 diverse velocità basali risultando sufficienti non più di due considerato che si può adeguare la basale alle varie situazioni temporanee (sport, vita più movimentata come il il sabato e la domenica, etc, ) mediante il “profilo basale temporaneo” fino a 24 ore.
8. Allarmi = Voto 1/5
E' il vero dramma di tutti i microinfusori.
Non si capisce perchè quando termina l'insulina o si sospende l'erogazione per qualsiasi altro motivo, il micro continua ad emettere suoni e vibrazioni ad intervalli ravvicinati senza possibilità di poter essere spenti, salvo nasconderli o levare le pile, finendo di rendere la vita al diabetico peggiore, soprattutto in quei casi in cui diventa difficile sostituire la pila (di notte, su un treno, in albergo, in una riunione, etc.) .
Pur intuendosi la finalità ovvero quella di ricordare al paziente diabetico di provvedere nel più breve tempo possibile e pur prendendo atto che l'allarme suona con notevole anticipo, il rumore è veramente fastidioso un po' come in auto con le cinture di sicurezza con la differenza che in auto l'automobilista può immediatamente intervenire (appunto mettendosi le cinture), con il micro questo potrebbe accadere solo dopo un po' di tempo (al mattino al risveglio, al termine di una riunione, all'arrivo in caso di quando di viaggio in treno, etc.).
La conseguenza è quella di nascondere il microinfusore in posti anomali oppure di levare la pila con il rischio di scordarsi dove lo si nasconde o di rimettere le pile proprio perchè si perde di vista il micro con danni maggiori rispetto alla possibilità di silenziarlo temporaneamente.
A livello psicologico il paziente diabetico è ben consapevole di dover ripristinare la funzionalità al più presto mentre il rumore potrebbe infastidirlo al punto da innescare dimenticanza, finendo questa funzionalità per avere effetti peggiorativi.
9. Accessori = Voto 5/5
La Roche fornisce alcuni accessori per il trasporto:- astucci di protezione di vari materiali (poliuretano nero , neoprene - per asciugarsi in breve tempo - pelle o alcantara) , dotati in genere di un passante e di una clip, per appendere il micro alla cintura o al giro vita dei pantaloni o di un cordino per portarlo anche appeso al collo
- custodie Clip-Case in pelle orizzontale o verticale dotato di un passante e di una clip o dei clip girevoli per appende il microinfusore alla cintura o al giro vita dei pantaloni o al reggiseno o agli slip
- custodia di protezione flessibile di cotone con laccio per il collo/reggiseno. Questa custodia può essere appesa al reggiseno o portata con un laccio attorno al collo
- fasce elastiche per la coscia, per portare il microinfusore sotto i vestiti (considerato che il micro si pilota dal di fuori mediante un telecomando);
- cinture addominali per attività sportive
B. MISURATORE TELECOMANDO
Il misuratore o glucometro è del tipo avanzato in quanto consente di misurare la glicemia ma anche di suggerire l'insulina da fare in base al numero di carboidrati da ingerire o ingeriti.
E’ di grosse dimensioni, quindi un po’ ingombrante. Cosa questa che diventa fastidiosa per coloro che indossano anche il sensore della glicemia Dextcom in quanto in questo caso si è costretti a portare, in aggiunta, un secondo telecomando esterno.
Assomiglia ad un telefono cellulare cosa questa che fa passare inosservato il fatto di farsi insulina mentre si è al lavoro, ad una riunione, su un treno etc.
E’ alimentato da tre batterie mini stilo ma il consumo di corrente risulta, al contrario del micro, forse un po’ eccessivo. E’ necessario mettere le pile al litio in quanto pile diverse garantiscono una autonomia sensibilmente inferiore.
Tuttavia si evidenzia un problema - frequente nei misuratori Accu Chek perché si verifica anche su sui misuratori “Aviva Nano”, “Expert”, “Connect” - ovvero che capita frequentemente di dover resettare il micro che va in crash (in pratica non si accende) dovendosi levare una batteria ed aspettare 20 secondi per farlo ripartire.
Ha un display a colori ma di piccole dimensioni rispetto alle dimensioni del misuratore, che limita fortemente le informazioni da visualizzare.
E’ un elenco a cascata con dei sottomenù. Ricorda i menu dei cellulari anteriori agli smartphone .
Il menù è intuitivo e semplice; si distinguono le voci
Fortunatamente non serve più mettere il Chip essendo ora unico con codice uguale a 111 fisso anche se passa troppo tempo affinchè sia possibile fare la misurazione.
Questa funzione aiuta a calcolare la glicemia in base ai carboidrati che si prevede di mangiare.
E’ la funzione telecomando: in pratica è riportato esattamente lo stesso menù del microinfusore.
E’ perfetto soprattutto per coloro che non vogliono far vedere che indossano il microinfusore evitando quindi di doversi spogliare per prendere il microinfusore e farsi l'insulina.
Come detto assomiglia ad un telefono cellulare facendo passare inosservato il fatto di farsi insulina mentre si è al lavoro o ad una riunione, su un treno, quindi in mezzo alla gente dove sarebbe disagevole "tirare fuori il microinfusore" e questo non solo quindi per farsi il bolo ma per analizzare qualsiasi funzione del micro (ad esempio sistemare le basali, impostare l'ora, predisporre i vari boli (multiwave, basale temporanea, etc.).
E’ questo il valore aggiunto che fa dimenticare di indossare il microinfusore.
d. Dati personali
Qui viene riportato il diario delle glicemie.
Tuttavia la lettura delle glicemie è resa difficoltosa a causa del display molto piccolo che in alcuni casi non permette di avere visibile ad occhio l’andamento delle glicemie e boli dell’intera giornata (che sono separati per cui rendendo difficile il collegamento tra loro).
Con questa funzione si imposta il telecomando (fattore sensibilità, ora e data, etc.)
La Roche per l’analisi semplice e automatica dei valori glicemici e dei dati della terapia ha approntato ma solo di recente un software Accu-Chek Smart Pix per migliorare il controllo del diabete.
Tuttavia per far confluire i dati dal microinfusore al PC occorre un interfaccia hardware che permette appunto al telecomando del microinfusore di comunicare con il PC.
Lo strumento funziona anche con altri prodotti dell’Accu-Chek: Accu-Chek Aviva, Accu-Chek Aviva Expert, Accu-Chek Aviva Nano, Accu-Chek Combo.
Conclusioni
Voci | Microinfusore | Telecomando |
ingombro - dimensioni | 4 | 3 |
Serbatoio | 2 | |
Alimentazione | 5 | 1 |
Adattatore | 5 | |
Set d'infusione | 5 | |
Display | 4 | 3 |
Menu | 3 | 5 |
Allarmi | 1 | |
Accessori | 5 | |
Software | NP | NP |
(medie) | 3,7 | 3,0 |
Si deve ricordare, infatti, che il momento della misurazione e quello del bolo è sempre un momento assai privato per il diabetico e fare queste cose all'insaputa di tutti lo rende veramente una persona più libera e soprattutto più uguale agli altri ... riservatezza questa che purtroppo non è garantita da altri concorrenti produttori di microinfusori.
Il serbatoio è a vista e questo rappresenta un altro plus valore del micro in quanto libera il paziente dalla consultazione del microinfusore.
In conclusione questo microinfusore va bene per tutti colori che vogliono non essere troppo dipendenti dal microinfusore lasciando libertà di gestire la propria vita in modo libero grazie ad una durata della batteria molto lunga, ad un set d'infusione di qualità veramente senza distacchi inaspettati di cerotti, piegamento di cannule o rotture del catetere.
Tra gli aspetti negativi più evidenti spiccano gli allarmi non disinseribili e il difetto dell'alimentazione del misuratore.
Vantaggi
- Durata batterie a lungo termine
- Telecomando, quale vero sostituto del microinfusore
- Set d’infusione efficiente ed affidabile
- Menù semplici ed intuitivi
- Gestione del micro con pochi tasti
Svantaggi
- Riempimento macchinoso del serbatoio
- Assenza del bolo multiwave nei menu semplificati
- Holter glicemico non incorporato
- Alimentazione con problemi del misuratore telecomando
- Allarme fastidioso non disattivabile