Sono un dirigente di una grossa società è molto volte al mese ho delle riunioni con il personale.
Anch’io soffro di diabete.
Vi racconto questa storia per far capire come nell’ufficio sia importante che i colleghi conoscano la nostra situazione. Nel mio caso, la mia segretaria sa della mia malattia e molte volte la sua assistenza risulta essere fondamentale evitandomi anche di fare delle figuracce. Riesce a capire dalle mie parole, quando stanno sopravvenendo ipoglicemie intervenendo sempre al momento giusto, come una volta in cui ero davanti al direttore della società e al personale dirigente.
Per farla breve la riunione atteneva agli obiettivi che la società si prefioggeva per espandersi nel mercato americano, per cui bisognava esprimere i progetti in maniera chiara e dettagliata.
A causa della tensione nervosa, avevo fatto una rapida colazione per cui non avevo assunto i carboidrati sufficienti rispetto alla quantità normale di insulina che avevo fatto.
E’ chiaro che in queste occasioni la glicemia lavora indipendentemente dai tuoi stati d’animo o dalla tua attività, per cui questa aveva incominciato a scendere in modo inesorabile proprio nel momento in cui iniziava la riunione.
Ma la tensione era così elevata che non mi accorsi dell’ipoglicemia per cui incomincio a parlare.
Dopo un po’ avverto nella schiena e sulla fronte del sudore, cosa che io però attribuisco alla tensione; con il tempo incomincio anche a fare fatica a parlare talvolta balbettando, talvolta facendo discorsi senza senso (anche se tutti annuivano: da cui – poi ripensandoci - la considerazione che nessuno stava ascoltando).
Vicino avevo la mia segretaria che doveva far avanzare le slide che stavo presentando.
Ad un certo punto rimango perplesso quando la vedo alzarsi dal tavolo ed allontanarsi; penso fra me, che forse doveva andare al bagno per cui continuo a parlare ma è proprio adesso che incomincio a percepire che c’era qualcosa che non andava in quanto facevo fatica anche a seguire la segretaria allontanarsi, a costruire una frase, ma soprattutto a far avanzare una slide in quanto non vedo bene il monitor (tutto appannato).
Capisco che mi stavo sentendo male e subito sale la mia preoccupazione di come finire la riunione.
Alzo gli occhi verso la porta e vedo la segretaria tornare con un bicchiere in mano … si avvicina e mi sussurra … le ho portato un bicchiere di acqua “corretto con cosa sa lei”.
Capisco a volo. Bevo e cerco di prendere un po’ di tempo scusandomi con la platea e dando la colpa alla bocca un po’ secca per aver parlato tanto.
Dopo qualche minuto mi ritornano le forze riuscendo, così, a concludere il discorso, il bello, nella inconsapevolezza della platea.